#101calabrie: Lo sapevate che alcuni maestri liutai tra i più celebri al mondo sono originari di Bisignano?

Pubblicato il da Calabresi Creativi

#101calabrie: Lo sapevate che alcuni maestri liutai tra i più celebri al mondo sono originari di Bisignano?
#101calabrie: Lo sapevate che alcuni maestri liutai tra i più celebri al mondo sono originari di Bisignano?

Lo sapevate che alcuni maestri liutai tra i più celebri al mondo sono originari di Bisignano? La tradizione manifatturiera trova le proprie origini nel XV secolo presso la corte dei Sanseverino, famiglia di feudatari che per tutto il Rinascimento dominò gran parte del Meridione. I primi liutai furono ingaggiati dalla casata per la costruzione di arpe, viole e chitarre destinate inizialmente ad un ristretto pubblico, quello della corte e della borghesia. Col tempo il mestiere divenne più popolare cosicché i prodotti della manifattura locale iniziarono ad essere impiegati anche dal volgo e per scopi religiosi.

Porta avanti la tradizione la famiglia De Bonis, prima e più longeva dinastia di artigiani nella cittadina del cosentino. A loro và il merito di aver realizzato le più pregiate chitarre battenti. Si tratta di chitarre a 5 corde doppie che per essere suonate devono essere “battute” e non pizzicate, arricchite inoltre da rosoni intagliati tali da rendere le chitarre uniche nel loro genere al punto da essere richieste da musicisti di fama internazionale. L’arte che rende originali e preziosi i manufatti dei De Bonis rimane però un segreto di famiglia. Sarà per i pregevoli legnami quali l’acero e il palissandro? O per le vernici di provenienza misteriosa, così leggere da non interferire con la vibrazione del legno nel produrre quel suono tipicamente dolce degli strumenti dei De Bonis? Oppure sarà per le rifiniture in madreperla e i ghirigori floreali? Di sicuro, dietro questi piccoli “oggetti sacri” ci sono soprattutto tanto lavoro, innovazione e creatività. Sono questi gli ingredienti di un sapere e di una pratica che ancora oggi danno lustro alla famiglia ed alla città.

In pieno XXI secolo la tradizione sopravvive in poche piccole botteghe a Bisignano. La prima è quella dell’ultimo De Bonis in vita, Vincenzo III, che nel rione Giudecca tiene aperta una botteguccia in cui ancora è possibile ammirare il particolare mandolino-arpa, uno strumento ibrido realizzato soltanto su richiesta. L’ultimo erede della casata, così come i suoi avi prima di lui, si diletta nella lavorazione del legno a mano nuda, spesso servendosi di strumenti da lui realizzati direttamente sul suo bancone da lavoro. E proprio a pochi passi dal negozio del mastro liutaio Rosalba, nipote di Vincenzo, rientrata dopo aver concluso gli studi da liutaia, porta avanti la tradizione di famiglia mantenendone alto il nome e l’origine calabra doc. Ma la fama dei liutai bisignanesi ha superato fisicamente i confini nazionali. Il merito và ad un giovane e appassionato Andrea Pontedoro, che ad Edimburgo ha aperto una bottega di liuteria ormai molto famosa in tutta Europa.

E non solo! Per non perdere questa preziosa arte a Bisignano era stato istituito nel 1994 il Centro Regionale di Formazione Professionale per la Liuteria, ad oggi chiuso ma che ha dato la possibilità a molti giovani di apprendere un mestiere e di affermarsi in un panorama artistico difficile ma ricco di soddisfazioni. Inoltre è giunto alla sua seconda edizione nel 2011 il Festival della Chitarra e della Liuteria, importante manifestazione estiva realizzata col contributo di un altro noto e giovanissimo maestro liutaio bisignanese diplomatosi al CRFP sotto la guida di Vincenzo III De Bonis, Francesco Pigantaro.

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