#101calabrie: la grotta di tufo nata dopo un naufragio

Pubblicato il da Calabresi Creativi

#101calabrie: la grotta di tufo nata dopo un naufragio
#101calabrie: la grotta di tufo nata dopo un naufragio

A circa 2 km dal centro storico della città di Pizzo, in località Prangi, sorge la suggestiva chiesetta di Piedigrotta (detta  anche “Madonneja”) che è meta di turisti provenienti da ogni luogo ed è meritoriamente catalogata come espressione originale d’arte popolare. Questo sito, che è stato interamente scavato nel tufo della parete che degrada verso il mare, è unico nel suo genere ed è tra i monumenti più visitati della Calabria. La leggenda vuole che nel 1670 circa un veliero navigava nel Golfo ad un miglio a nord di Pizzo quando improvvisamente una tempesta piegò la resistenza della nave facendola naufragare. Prima che la nave affondasse, i marinai napoletani che vi erano imbarcati fecero voto, davanti ad un quadro della Madonna di Piedigrotta,  di erigere, in caso di salvezza, una chiesa nel punto in cui avrebbero toccato la costa. I marinai scampati al naufragio, mantennero la loro promessa costruendo la chiesa e deponendone sull’altare maggiore il miracoloso quadro che avevano a bordo della nave e che dopo la perdita della stessa, avevano visto adagiarsi dolcemente sul bagnasciuga del lido.

Verso la fine del XIX secolo gli artisti locali, Angelo Barone (1845-1917) e il figlio Alfonso (1878-1951), ampliarono gradualmente la grotta a colpi di piccone, martello e scalpello ricavandone tre navate e, usando la roccia tufacea, crearono decine di statue e gruppi scultorei riproducenti scene delle sacre scritture. L'interno della chiesetta a pianta rettangolare, mostra numerose sculture in tufo distribuite in piccole grotte molto suggestive. E’ uno dei luoghi più visitati della Calabria.

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