#101calabrie: Sua Maestà il Porcino Silano

Pubblicato il da Calabresi Creativi

#101calabrie: Sua Maestà il Porcino Silano

L’altopiano silano e i suoi funghi (pepite silane) binomio inscindibile, i secolari boschi di pino e abete, i maestosi faggi sono habitat nel quale ogni primavera-estate ed ogni autunno nascono innumerevoli tipologie di funghi, come i prelibati e saporitissimi Porcini Silani.

Sua maestà il porcino silano, ci allieta sin da inizio Giugno allorquando sulle alture più elevate nei boschi di conifera compare il Porcino di pino (cozza di pinoBoletus Pinophilus per poi proseguire con le “buttate” nelle faggete (Boletus Aestivalis il cosidetto porcino estivo o reticolato, Boletus Aereus il porcino bronzino, Boletus Edulis)
Poi da Settembre e fino ad inizio Dicembre la Sila diventa teatro di nascita di differenti e variegate tipologie di funghi commestibili,un vero spettacolo che la natura ogni anno offre agli innumerevoli visitatori del bosco silano.

Si riparte dai porcini che vedono l’avvento dapprima dalle quote di media altitudine (nei castagni con i Boletus Aestivalis ) per poi, con le prime pioggie di Settrembre esplodere imperiosi nelle maestose faggete (Boletus Edulis) e nelle secolari conifere (Boletus Pinophilus, Boletus Luteus).

La carnosità del porcino silano, il suo aroma, il gusto ne fanno un fungo unico in Italia per caratteristiche organolettiche.

Sempre in autunno l’altopiano silano regala altre gustosi funghi quali le “Mazze di tamburo” (Macrolepiota Procera) fungo dalla carnosità elevata e dal sapore intenso, ottimo commestibile che si presta a molte preparazioni culinarie tra cui essere cotto alla brace con veli di pancetta che poggiano sulla cappella calda.

Rinomato ed amatissimo è il cosidetto Rosito Silano (Lactarius Deliciosus), fungo dal colorato rosastro che nasce nelle conifere di pino, utilizzato in molte preparazioni calabresi tra le quali il famoso sformato di rositi e patate silane. Ma quello che vorrei descrivere in questo racconto sono le emozioni uniche che si provano nell’andare per funghi nelle lande silane.

Si arriva ad inizio della nuova stagione di raccolta con l’emozione di chi aspetta per diversi mesi, godendosi i paesaggi silani innevati, la nascita delle pepite silane. Gli incontri con gli amici di sempre, la pianificazione del percorso, i ricordi delle stagioni passate…così si vivono le ore che precedono il debutto stagionale…poi le poche ore di sonno e finalmente il via, mattino prestosi parte verso le alture silane.

Si arriva sul posto e subito si respiri l’aria pura, con l’alba che saluta il nuovo giorno ed i primi raggi di sole che scoprono, passo dopo passo, lo spettacolo dei colori del paesaggio silano.

Si parte per la ricerca delle pepite ma si resta sempre senza fiato nello scorgere colori intensi delle faggete, la nebbia che ammanta il lago, gli scoiattoli che fanno scorribande tra i rami e poi all’improvviso nel fertile terreno silano spunta imperioso il carnoso porcino silano, la sua vista scatena emozioni intense, si resta quasi immobili nell’ammirarlo nella sua bellezza e d’obbligo vedere se nell’immediato intorno ci sono “fratellini” e poi scatto fotografico ad immortalarlo. E’ cosi che inizia la nuova stagione con il primo trofeo da mettere nel paniere rigorosamente in vimini.

La passeggiata prosegue riscoprendo gli angoli del bosco, quasi un ritrovarsi dopo mesi di assenza, vedere i cambiamenti ma sopratutto visitare le fungaie dove le pepite ogni anno deliziano i “fungiari” e ad ogni nuovo ritrovamento c’è un emozione diversa dettata dalla forma del porcino, da come nasce, dai suoi colori e odori.

A fine mattinata oltre ad aver raccolto funghi buonissimi si ha la sensazione di pace nell’animo per aver vissuto delle ore a contatto con la natura nel suo stato primordiale fatto di colori, paesaggi, odori, emozioni che la Sila riesce ad esprimere ogni volta che la visitiamo.

Ci vuole davvero nulla per vivere emozioni vere. A tutti voi il consiglio di una passeggiata nei boschi silani durante l’autunno per vivere giornate irripetibili.

 

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